TMB Guidonia Montecelio: stop ai rifiuti di Roma, i camion AMA non possono più conferire nell’impianto

TMB Guidonia Montecelio: stop ai rifiuti di Roma, i camion AMA non possono più conferire nell’impianto

A distanza di due giorni dalla sentenza del TAR che ha dichiarato nulla l’autorizzazione ambientale per l’impianto di trattamento meccanico-biologico (TMB) dell’Inviolata a Guidonia Montecelio, il Sindaco Mauro Lombardo ribadisce con forza che i camion dell’AMA non sono più autorizzati a trasferire i rifiuti della Capitale nella struttura.

La sentenza n. 367/2025 del TAR ha annullato il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) deciso dalla Regione Lazio, confermando l’irregolarità del procedimento e dando ragione alle associazioni ambientaliste e al Comune di Guidonia Montecelio che avevano presentato ricorso.

Lo stop imposto dall’Amministrazione

Il Sindaco di Guidonia Montecelio, Mauro Lombardo, ha già comunicato al Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e all’AMA di cessare immediatamente il conferimento dei rifiuti nell’impianto. “Siamo particolarmente soddisfatti della chiusura dell’impianto – ha dichiarato Lombardo –. I Giudici hanno accolto il ricorso, confermando le nostre perplessità e la correttezza delle iniziative che abbiamo assunto, fin da subito, a tutela del territorio e della salute pubblica.”

Implicazioni per Roma e il Giubileo 2025

La decisione pone un ulteriore ostacolo alla gestione dei rifiuti della Capitale, già sotto pressione in vista del Giubileo 2025, quando milioni di pellegrini e turisti arriveranno a Roma. L’impianto dell’Inviolata era stato utilizzato per fronteggiare l’emergenza rifiuti della città, ma con la chiusura imposta dal TAR, Roma dovrà riorganizzare il proprio sistema di smaltimento.

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Fulvio Ventura

Giornalista, social media manager, mobile journalist, papà, rugbista, scout e volontario di protezione civile. Nel campo lavorativo, le parole sono la mia passione e la mia professione. Che siano scritte, speakerate o riprese, poco importa. Ho scelto di vivere raccontando fatti, esperienze, emozioni. Dalle parole stampate sulla carta a quelle pubblicate in digitale. Dalle immagini fotografate su pellicola al mobile journalism, il tempo – più di vent’anni – ha cambiato gli strumenti, ma non la passione.