Gettoni di presenza dei Consiglieri Comunali: Come funzionano e che responsabilità hanno

Cosa sono e come si calcolano i gettoni di presenza di un consigliere comunale? Che responsabilità civile e penali hanno? Come vengono tassati? Rispondiamo a un po’ di domande e facciamo chiarezza.
Come funzionano i gettoni di presenza dei consiglieri comunali?
Il gettone di presenza è il compenso riconosciuto ai consiglieri comunali per la partecipazione alle sedute del Consiglio e delle Commissioni consiliari. Si tratta di un’indennità che viene erogata per ogni riunione a cui il consigliere partecipa, indipendentemente dalla durata della seduta. Che il dibattito si protragga per ore o si concluda in pochi minuti, il compenso resta invariato. Inoltre è stabilito un tetto massimo di indennità mensile oltre il quale non si può andare. Anche facendo più consigli e commissioni, questa soglia di rimborsi non può essere superata.
I consiglieri comunali che sono lavoratori dipendenti hanno diritto a permessi retribuiti per partecipare alle riunioni del Consiglio e delle Commissioni. Il datore di lavoro anticipa la retribuzione per le ore di assenza e successivamente viene rimborsato dall’ente presso il quale il dipendente esercita la funzione pubblica.
Tassazione dei gettoni di presenza

I gettoni di presenza percepiti dai consiglieri comunali sono soggetti a tassazione. L’importo lordo viene assoggettato all’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) secondo gli scaglioni di reddito del consigliere. Inoltre, sui gettoni si applicano anche le addizionali regionali e comunali. Tuttavia, se l’importo totale annuo dei gettoni percepiti non supera una determinata soglia stabilita dalla normativa fiscale, può non essere soggetto a contribuzione previdenziale.
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Un ruolo di responsabilità civile e penale
Essere consigliere comunale non è solo una questione di rappresentanza politica, ma comporta anche precisi doveri e responsabilità. Ogni consigliere, infatti, è civilmente e penalmente responsabile degli atti che vota. Questo significa che se una delibera o un atto amministrativo approvato dal Consiglio causa un danno erariale all’ente, i consiglieri che hanno espresso voto favorevole possono essere chiamati a rispondere economicamente con il proprio patrimonio personale. La Corte dei Conti può infatti accertare un danno alle casse comunali e rivalersi sui consiglieri che lo hanno determinato.
Indennità per sindaco e assessori
Diverso è il meccanismo che regola le indennità di sindaco e assessori. A differenza dei consiglieri comunali, che percepiscono un gettone per seduta, sindaco e assessori ricevono un’indennità fissa mensile. L’importo varia in base alla dimensione del Comune e alle responsabilità ricoperte. Il sindaco, essendo il vertice dell’amministrazione, percepisce l’indennità più alta, seguita dagli assessori. A differenza dei consiglieri, sindaco e assessori non hanno altri redditi derivanti dalla partecipazione a consigli comunali o sedute di giunta.