Le origini di Tivoli: tra mito e storia

Il 5 aprile 2025 Tivoli celebra i 3240 anni dalla sua fondazione, un evento che affonda le sue radici nella storia e nel mito. Diverse sono le teorie che tentano di spiegare la nascita della città, tra antichi racconti e studi storici, in un affascinante viaggio tra le epoche.
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La leggenda della colonia greca e di Catillo di Arcadia
Una delle narrazioni più suggestive, riportata da Catone il Censore nelle sue “Origini“, racconta che Tivoli sarebbe stata fondata da una colonia greca guidata da Catillo di Arcadia. Figlio dell’eroe Anfiarao, uno dei Sette contro Tebe, Catillo fuggì dall’Ellade trent’anni prima della caduta di Troia e approdò nel Lazio. Secondo Solino (III-IV secolo d.C.), Catillo ebbe tre figli: Tiburto, Corace e Catillo minore, i quali scacciarono i Siculi, primi abitanti dell’altopiano dell’Aniene, e fondarono la città di Tibur, chiamandola così in onore del primogenito Tiburto.
Il mito di Tiburto, Corace e Catillo minore nell’Eneide
Anche Virgilio, nell’Eneide, cita i tre fratelli, esaltando le loro imprese durante la guerra contro Enea e i Troiani. Questo collegamento con il poema epico rafforza la tradizione che vede nella fondazione di Tibur un legame con il mondo eroico greco e romano.
L’ipotesi sicula e la città di Siculeto
Un’altra teoria attribuisce la fondazione di Tivoli ai Siculi, che avrebbero dato il nome di Siculeto al primo insediamento. Successivamente, la città sarebbe stata occupata dagli aborigeni, che la rinominarono Polistephanon, “Corona della Città”.
La leggenda etrusca di Anio e l’origine del fiume Aniene
Un’ulteriore tradizione, di matrice tirrenica, racconta la storia di Anio, re etrusco, il cui nome sarebbe stato tramandato al fiume Aniene. Secondo il mito, Anio morì annegato nel corso d’acqua mentre inseguiva per amore la figlia Salia, destinata a diventare madre di Latino e di Salio, capostipiti di illustri stirpi.
L’origine sabina e la connessione con il territorio
Alcuni studiosi suggeriscono che il nome Tibur (o Teibur) possa derivare dalla parola sabina “Teba”, che secondo Varrone significa “colle”. Questa teoria si fonda sulla posizione elevata della città (235 m s.l.m.), con il termine “colle” che è rimasto legato a una parte dell’abitato situata sopra i dirupi dell’Aniene.
L’ipotesi legata alla cascata e al fiume Tevere
Un’ultima ipotesi interpreta il nome Tibur come “città presso il salto dell’acqua”, riferendosi alla grande cascata dell’Aniene. In questa lettura, il nome potrebbe essere legato anche al termine “Tiberis”, il Tevere, un altro corso d’acqua che caratterizza il Lazio.
Tra leggenda e realtà
La teoria della fondazione ad opera di una colonia greca rimane la più accreditata dagli studiosi locali, tanto che lo storico Niccolò Del Re ipotizzò che Tivoli fosse stata fondata nel mese di aprile, periodo delle celebrazioni primaverili greche. Tuttavia, oggi gli storici concordano sul fatto che Tivoli sia stata inizialmente un’antica colonia sicula, sviluppatasi in un vero e proprio insediamento urbano solo durante l’Età del Ferro, grazie all’apporto di latini, sabini e popoli appenninici.
Tibur e l’evoluzione del nome della città
Nel corso dei secoli il nome della città subì diverse trasformazioni linguistiche. I latini, per indicare lo stato in luogo, utilizzavano “Tiburi” anziché “Tibur“, un’evoluzione che portò gradualmente a “Tibori”, “Tiboli” e infine “Tivoli”. Questo spiega perché gli abitanti della città siano chiamati “tiburtini” e non “tivolesi”.
La data ufficiale della fondazione è fissata al 5 aprile 1215 a.C., 462 anni prima della nascita di Roma. Un anniversario che ogni anno celebra le antichissime origini della città, tra storia, leggenda e tradizione.