Nessuna esenzione per il pedaggio dell’A24: la risposta del Mit chiude le speranze dei residenti

Nessuna esenzione totale per il pedaggio del tronchetto dell’A24. A confermare la notizia che spegne le speranze dei cittadini di Ponte di Nona, Lunghezza e Settecamini è stato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), in risposta a un’interrogazione presentata in commissione Trasporti alla Camera dal deputato del Pd Andrea Casu.
Una promessa disattesa
Secondo quanto riportato da RomaToday, il Mit ha chiarito che le uniche misure applicabili sono degli sconti sull’importo del pedaggio, ma non una sua abolizione completa.
La questione del pedaggio dell’A24 per i residenti di Roma Est è un tema dibattuto dal 2007, con un aggravarsi della situazione a causa dei continui aumenti tariffari. Nel corso degli anni, diversi esponenti politici avevano promesso di intervenire per eliminare il costo a carico dei cittadini.
Nel 2016, Giorgia Meloni dichiarava in una videochat con Matteo Salvini la volontà di abolire il pedaggio. Lo stesso Salvini, oggi ministro dei Trasporti, aveva reiterato la promessa in campagna elettorale. Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, aveva garantito la rimozione del pedaggio entro luglio 2021, senza che ciò si concretizzasse. Anche l’ex sindaca Virginia Raggi aveva assicurato una soluzione, ormai quattro anni fa. L’ultimo tentativo è stato portato avanti dal presidente del IV Municipio, Nicola Franco, senza successo.
I numeri del pedaggio
La concessionaria Strada dei Parchi Spa, che gestisce il tratto, ha incassato nel 2024 ben 16,98 milioni di euro solo dai pedaggi del tronchetto dell’A24. Di questa cifra, 4,43 milioni provengono dalla barriera di Lunghezza, 6,5 milioni da quella di Ponte di Nona e 6 milioni da quella di Settecamini.
Nella sua interrogazione, il deputato Casu chiedeva al Mit di farsi carico del pedaggio per i residenti, ponendolo a carico del ministero stesso. La risposta del Mit è stata netta: nessuna esenzione totale, ma solo la possibilità di “sconti all’utenza ai fini della migliore gestione della circolazione”.
La reazione della politica
“Il ministro Salvini contraddice sé stesso – ha dichiarato Casu – nel 2022, da leader della Lega, aveva promesso di togliere il pedaggio sul tratto urbano dell’A24. Ora, dopo oltre due anni di governo con Giorgia Meloni, il Mit non solo non comunica alcun risultato, ma ridimensiona grandemente l’iniziativa, limitandosi ad aprire a ‘misure di sconto’, senza considerare l’esenzione totale”.
Secondo Casu, l’apertura a un confronto con gli enti territoriali per individuare possibili ristori è solo un modo per prendere tempo e scaricare le responsabilità, senza fornire una reale soluzione per i cittadini del VI Municipio.
“Purtroppo, il populismo degli anni passati sta arrivando al pettine – afferma Fabrizio Compagnone, consigliere Pd del VI Municipio -. La fiducia riposta nei partiti di centrodestra non sta ripagando i cittadini del Municipio VI. Il casello autostradale dell’A24 ne è l’ennesima riprova. Il risultato è lo zero assoluto, come su tante altre tematiche”.
Nel frattempo, i residenti continuano a pagare il pedaggio per entrare e uscire da Roma, con tariffe differenti a seconda del casello: un euro a Settecamini, 1,30 euro a Ponte di Nona e 1,70 euro a Lunghezza. Per evitare il pedaggio, gli automobilisti sono costretti a percorrere le strade consolari Prenestina e Collatina, con un evidente impatto sulla viabilità locale.