Assistenza Alzheimer: dieci pazienti di Monterotondo perdono il servizio

La sospensione dell’assistenza domiciliare per i malati di Alzheimer nella Asl Roma 5 sta gettando nella preoccupazione molte famiglie. La decisione, che stando alle denunce avanzate dalla consigliera regionale del PD Eleonora Mattia, riguarda inizialmente dieci pazienti di Monterotondo, otto dei quali saranno dimessi a partire dal 1° febbraio, mentre gli altri due vedranno una drastica riduzione del servizio. È la stessa Mattia a tirare in ballo il presidente della Regione Rocca con un’interrogazione.

Un colpo alle famiglie e ai caregiver
La sospensione del progetto Assistenza Domiciliare Alzheimer (ADA), che in tutta la Asl Roma 5 fornisce supporto a circa 200 malati grazie al lavoro di 110 Operatori Socio Sanitari (OSS) e Terapisti Occupazionali (TO), rappresenta un grave colpo per le famiglie coinvolte. Per i caregiver, che già si trovano a gestire un carico emotivo e fisico estremo, questa decisione significa la perdita di un sostegno indispensabile.
“Non bastava il blocco di nuove prese in carico di malati di Alzheimer dallo scorso luglio, ora dai primi giorni del 2025 l’Asl Rm 5 ha iniziato a sospendere l’attività di assistenza anche a quei pazienti già assistiti – aggiunge Eleonora Mattia – che non possono facilmente sostituire il supporto garantito dal progetto ADA. Questa situazione non solo danneggia i pazienti, ma mette a rischio i lavoratori coinvolti, che potrebbero perdere il posto se la sospensione dovesse protrarsi”.
Un impatto devastante su pazienti e territorio
La cura dei malati di Alzheimer richiede un approccio continuativo e personalizzato. L’interruzione del servizio ADA mina le basi di quel progetto di medicina territoriale che dovrebbe avvicinare la sanità alle reali esigenze dei cittadini. Per i territori di Tivoli, Guidonia Montecelio, Subiaco, Palestrina e Monterotondo, l’assistenza domiciliare rappresenta un punto di riferimento fondamentale per affrontare una malattia che colpisce non solo i pazienti, ma l’intero nucleo familiare.
“La medicina territoriale, di questo passo, rimarrà solo una chimera,” ha aggiunto Mattia, sottolineando la necessità di un intervento urgente per fermare un “effetto domino letale” che coinvolge famiglie e lavoratori.

“Una sanità da ripensare”
“La gestione delle Asl è ora al centro delle critiche,” ha ribadito la consigliera, che ha chiesto al Presidente Rocca “di chiarire le ragioni della sospensione del progetto ADA e di illustrare le iniziative messe in campo per garantire continuità al servizio.”
Un appello ai cittadini
Se sei un caregiver o hai segnalazioni legate all’assistenza Alzheimer, scrivici: vogliamo dare voce alle vostre esperienze e rilanciare le proposte per migliorare un servizio essenziale. Contattaci via mail a redazione@vidyait.net.