Marcellina: arrestato ladro seriale, responsabile di una serie di furti a magazzini, cantieri e scuole

Marcellina: arrestato ladro seriale, responsabile di una serie di furti a magazzini, cantieri e scuole

Era l’incubo di magazzini, cantieri e persino di una scuola. Un 41enne italiano è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Marcellina, è ritenuto responsabile di una serie di furti avvenuti tra aprile e giugno 2024.

Il sospettato, un ladro seriale, è accusato di aver messo a segno numerosi colpi ai danni di esercizi commerciali, officine e persino un istituto scolastico, con un preciso modus operandi.

Un ladro metodico e determinato

Secondo le indagini, il 41enne studiava attentamente i luoghi da colpire, effettuando sopralluoghi preliminari per poi introdursi nelle proprietà e fuggire con il bottino. Tra gli oggetti sottratti figurano cavi elettrici, carburante, piante e denaro contante, spesso prelevato dai distributori di bevande. La sua attività non risparmiava neppure le scuole, rendendo ancora più grave la sua presunta condotta.

Indagini e misura cautelare

Grazie alle denunce presentate dalle vittime, i Carabinieri hanno avviato indagini approfondite, analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza e raccogliendo prove durante le perquisizioni domiciliari. Questo ha permesso di definire un quadro chiaro degli episodi delittuosi e di collegare il 41enne a tutti i furti denunciati.

Gli elementi raccolti hanno consentito alla Procura della Repubblica di Tivoli di ottenere dal GIP un’ordinanza di misura cautelare coercitiva. L’indagato è ora sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.

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Fulvio Ventura

Giornalista, social media manager, mobile journalist, papà, rugbista, scout e volontario di protezione civile. Nel campo lavorativo, le parole sono la mia passione e la mia professione. Che siano scritte, speakerate o riprese, poco importa. Ho scelto di vivere raccontando fatti, esperienze, emozioni. Dalle parole stampate sulla carta a quelle pubblicate in digitale. Dalle immagini fotografate su pellicola al mobile journalism, il tempo – più di vent’anni – ha cambiato gli strumenti, ma non la passione.